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Si è svolta a Bologna la seconda edizione dell’ALUMINIUM ENERGY SUMMIT

tanti spunti per rendere il comparto sempre più sostenibile


Bologna 11 Marzo 2024 – A Bologna Fiere, nell’ambito della manifestazione MECSPE, si è svolta la seconda edizione dell’Aluminium Energy Summit. Un’iniziativa di avvicinamento alla manifestazione METEF, la fiera internazionale per la filiera dell’alluminio, in programma dal 5 al 7 marzo 2025 a Bologna Fiere.

Durante l’evento, rappresentanti di tutte le componenti della filiera hanno fatto il punto sui contributi concreti e le soluzioni tecnologiche che l’industria può attivare per raggiungere gli obiettivi di economia circolare e decarbonizzazione.

Il Summit, moderato dalla professoressa Annalisa Pola dell’Università di Brescia, ha aperto con
un’analisi sull’evoluzione dello scenario energetico italiano con l’intervento del professor Umberto Monarca dell’Università Luiss che ha relazionato sulle sfide legate agli obiettivi del pacchetto “FIT for 55” in campo energetico e sui notevoli investimenti nelle nuove fonti rinnovabili necessari nei prossimi anni in Italia. Nel 2030, secondo le previsioni Terna, la capacità installata di fotovoltaico ed eolico dovrebbe triplicare rispetto ai livelli del 2019, attestandosi rispettivamente a 75 GW e 27 GW, generando una conseguente domanda di accumuli per almeno 95 GWh. Una delle incognite legate a questi investimenti è senza dubbio rappresentata dalla concentrazione della catena di fornitura delle tecnologie per le energie pulite in Cina, principale paese produttore di pannelli fotovoltaici, pale eoliche e batterie. La sfida per il nostro Paese, quindi, non è solo legata al raggiungimento dei target del “Fit for 55”, ma soprattutto riguarda la capacità di affiancare alle politiche di investimento nelle tecnologie green opportune politiche industriali che possano affrancare il Paese dalla necessità di dover importare prodotti e tecnologie necessarie per la transizione green.

A seguire Christian Koulic di TotalEnergies, ha presentato le strategie della Compagnia multienergetica francese sulla decarbonizzazione nel processo produttivo nell’alluminio e i suoi obiettivi, declinati nello Scope 1, 2 e 3. Entro il 2030, TotalEnergies punta ad offrire energie rinnovabili, con 100 TWha di produzione netta, e sviluppare una presenza mondiale nel campo del biogas, arrivando a produrre 20 TWha.

Dopo gli interventi introduttivi, si è svolto il talk dal titolo “L’energia della filiera alluminio” con il confronto di aziende della filiera che hanno mostrato, in un mercato sempre più complesso, come l’efficienza energetica e la decarbonizzazione rappresentino oggi un fattore di competitività imprescindibile.

Per Nicolò Farina della società Carcano Antonio, produttore di laminati in alluminio, il percorso di decarbonizzazione nel settore parte da una corretta e puntuale valutazione delle emissioni in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto. La progressiva elettrificazione dei consumi, l’efficienza energetica, l’autoproduzione e l’approvvigionamento di energia da fonte rinnovabile e l’acquisto di materie prime a minore impatto emissivo costituiscono per il Gruppo Carcano i principali elementi per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

Mauro Cibaldi, di Deral (produttore di alluminio da riciclo) e Estral (produttore di estrusi) ha evidenziato come la decarbonizzazione nel mondo dell’alluminio è una grande opportunità per i player italiani, le cui produzioni si basano sul riciclo del rottame.
Le caratteristiche dell’alluminio permettono una sua riciclabilità al 100%, con bassi consumi di energia rispetto alla materia prima proveniente dal minerale, e quindi anche limitate emissioni di carbonio.
Oggi l’attenzione dell’utente alla salvaguardia ambientale ed energetica permette di valorizzare alcune caratteristiche dei prodotti che in passato erano poste in secondo piano.

Marco Pea della fonderia Alpress ha evidenziato che l’attuale scenario rispetto alle emissioni di gas serra spinge l’azienda ad identificare ed intraprendere azioni per rispondere alle richieste di un mercato in mutamento che comprende consumatori e clienti ma anche istituti di credito. Tali richieste sono una opportunità per indirizzare verso un futuro davvero sostenibile così come promulgato dall’Agenda 2030 e dal Green Deal Europeo “Fit for 55”, obiettivi ambiziosi che richiedono l’impegno concreto di tutti.

Per Roberto Pegurri di Aere, società di consulenza specializzata sui temi dell’efficienza energetica e della decarbonizzazione, il calcolo della carbon footprint aziendale, che a seconda dei settori può risultare anche molto complesso, è solo il primo passo del percorso di decarbonizzazione che riguarderà le aziende per i prossimi decenni.
Oggi le aziende cominciano a chiedere alla propria catena di fornitura il valore delle emissioni di gas serra, ma domani, dovendo diminuire le proprie emissioni, chiederanno alla supply chain di pianificarne una graduale riduzione. Le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti acquistati possono infatti costituire una parte molto significativa, spesso la più rilevante, delle emissioni di gas serra riconducibili all’azienda.

Tiziana Tronci di Gefond, fornitore di tecnologie per la fonderia, ha portato il suo contributo
sull’importanza di affiancare le fonderie di alluminio in un percorso di efficienza per affrontare le sfide della decarbonizzazione. Questo è possibile attraverso tecnologie che consentono il risparmio energetico e la digitalizzazione. Due concetti che oggi sono alla base del piano transizione 5.0 che, secondo la Tronci, necessita di una trasformazione culturale prima ancora che un approccio tecnologico.

Per Claudio Vivante di TOOLS for SMART MINDS, fornitore di tecnologia per l’industria 5.0 e la manutenzione predittiva, sarà sempre più importante comprendere come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione di processo permettono di ottimizzare l’utlizzo degli impianti produtivi.

Eugenio Paroletti della rivista A&L-Alluminio e leghe, ha concluso il panel degli interventi documentando come la filiera dell’alluminio in Italia si sia sviluppata con grande continuità dall’inizio del secolo scorso e sottolineandone l’importanza nello sviluppo industriale in diversi settori di utilizzo strategici come la manifattura meccanica, l’automotive, le costruzioni, i trasporti e gli imballaggi.
Inoltre ha evidenziato come l’alluminio, grazie alle sue proprietà ed in particolare alla sua naturale riciclabilità, rivesta in Italia ed Europa un ruolo fondamentale nella transizione verso un’economia a zero emissioni di CO2, in un contesto globale che le stime prevedono con una domanda crescente di materia prima.

Il Summit si è concluso con la presentazione dei Metef Awards 2025, concorso rivolto alle aziende che si contraddistinguono per soluzioni tecnologicamente avanzate nella gestione del processo lungo tutta la filiera dell’alluminio. In quest’occasione è stata anticipata la nuova categoria “Closing the STEM Gap”, un premio per promuovere l’accesso femminile nella filiera dell’alluminio.

L’Aluminium Energy Summit ha rappresentato la prima tappa del programma “On the road to Metef 2025”, il percorso di avvicinamento alla prossima edizione della manifestazione Metef. La seconda tappa del programma vedrà il convegno “Mobilità elettrica e filiera dell’alluminio: i risultati del progetto europeo Salema” che si svolgerà l’8 maggio a Bologna nell’ambito di E-TECH EUROPE, la fiera internazionale dedicata alle soluzioni e alle tecnologie per la produzione dei veicoli elettrici.

METEF, con la terza edizione dell’Aluminium Energy Summit, torneranno invece a Bologna dal 5 al 7 marzo 2025, in concomitanza di MECSPE, la fiera La fiera internazionale di riferimento per l’industria manifatturiera.

Per ulteriori informazioni visitare il sito www.metef.com