27

Mag

AL+ è la nuova denominazione di Rusal

All’avanguardia nell’impegno per l’alluminio verde.


ECOSOSTENIBILITA’ DEL METALLO LEGGERO

Grande passo per  premiare l’ecosostenibilità del metallo leggero e lo sviluppo del primario con zero impronta di  CO2.

Importanti novità annunciate per  Rusal,  il più grande produttore di alluminio al di fuori della Cina, di proprietà al 57% di EN +, il gruppo idroelettrico-metallurgico quotato a Londra  già controllato dall’oligarca russo Oleg Deripaska prima che gli Stati Uniti gli imponessero sanzioni. Rusal infatti ha deciso di separare le sue attività produttive di raffinazione e smelting sulla base ed in funzione dell’impronta di CO2, concentrando l’interesse in una nuova società dedicata al mercato in rapida crescita dell’alluminio “verde”.

RUSAL DIVENTA AL+

In base al piano industriale annunciato  nei giorni scorsi, Rusal cambierà il suo nome in AL+ , disporrà di 12 impianti più moderni del gruppo, manterrà le  risorse minerarie a monte della catena produttiva del metallo leggero e la quota di quasi il 28% nel gruppo metallurgico Norilsk Nickel.

Gli altri cinque smelter,  più  quattro raffinerie e due miniere  di bauxite, la materia prima necessaria per produrre allumina e infine alluminio, saranno controllati da una nuova società, per il momento ancora  senza denominazione.  Come noto, ed  a più riprese riportato dalla nostra rivista,  Rusal stava lavorando da tempo  alla messa a punto di tecnologie innovative per produrre a livello industriale l’alluminio primario con l’obiettivo di impronta di carbonio zero, un percorso perseguito anche da molti altri grandi produttori come Alcoa, Rio Tinto, Hydro.

Allo scopo, in Rusal è stata studiata tra l’altro la sostituzione degli anodi degli smelter,  correntemente in carbone, con altri realizzati in un nuovo materiale che rilascia ossigeno anziché CO2.  Secondo il presidente di Rusal Bernard Zonneveld, a seguito di questo piano che  dovrebbe essere completato entro la fine del 2021,  la nuova società AL+ potrà  concentrarsi pienamente sul programma che risponde alle esigenze del mercato per un  alluminio sempre più ecosostenibile.

GLI OBIETTIVI

Greg Barker, ex ministro britannico dell’energia e dei cambiamenti climatici, presidente esecutivo di EN+ e nominato presidente ad interim della nuova società AL+, ha precisato che  questa sarà quotata alla borsa di  Mosca e che le azioni saranno proporzionalmente distribuite  agli investitori Rusal. Ha inoltre aggiunto che il piano di separazione era  stato deciso a seguito  di una revisione strategica lanciata ad inizio anno quando EN+ aveva annunciato il programma di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 35% entro il 2030, per raggiungere il livello zero entro il 2050.